Buddismo Tibet

Contro la repressione cinese

 



Appello dei Centri Buddisti(ANSA) - FIRENZE, 17 MAR - ''Gli sponsor delle Olimpiadi  facciano da mediatori, siano portavoce della difesa dei diritti umani e del popolo tibetano e non finanzino la manifestazione sportiva se il governo cinese non compie passi concreti in tal senso, senno' chiederemo di boicottare i prodotti degli sponsor''. E' la posizione della Fondazione per la preservazione della tradizione mahayana (Fpmt), che raccoglie 10 centri buddhisti tibetani italiani della tradizione ghelupa, sui circa quindici presenti nel Paese. L'iniziativa e' stata decisa ieri in un incontro a Firenze.  ''Rispettiamo il proposito del Dalai Lama, che ha chiesto di  non boicottare le Olimpiadi - spiega Valentina Dolara, presidente dell'Fpmt - ma questo non significa che non si possano trovare strade per far si' che il governo cinese faccia passi in avanti nel rispetto dei diritti umani e del popolo tibetano. Credo che gli sponsor delle olimpiadi, e anche gli atleti, in questo senso possano fare molto''.

Comunicato a nome di tutti i Centri della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana in Italia:
 Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (PI) Centro Terra di Unificazione EWAM di Firenze Centro Cenresig di Bologna Centro Tara Cittamani di Padova Centro Lama Tzong Khapa di Villorba (Treviso) Centro Sangye Choling di Sondrio Centro Kushi Ling di Arco di Trento Centro Muni Ghiana di Palermo Associazione Yeshe Norbu Shinè Chiara Luce Edizioni.

I centri FPMT si appellano alla responsabilità della comunità internazionale e in particolare al governo italiano, a tutti i partiti politici con i loro leader affinché, superando il velo diplomatico:

• Si chieda con fermezza alla Cina la cessazione immediata della sanguinosa repressione in atto in questi giorni in Tibet
• Si chieda con estrema decisione alla Cina l’avvio di trattative con il Governo tibetano per la soluzione pacifica della questione sino-tibetana.
• Si esiga dalle autorità cinesi passi concreti per il rispetto dei diritti umani in cambio dell’opportunità economica e mediatica rappresentata dalle prossime
• Si faccia pressione per l'avvio di una inchiesta internazionale per l’accertamento di quanto sta avvenendo in Tibet sostenendo l’appello di Sua Santità il Dalai Lama



lunedì, 17 marzo 2008

Appello per il Tibet

Stai a fianco del Tibet - Sostieni il Dalai Lama

Dopo decenni di repressioni, i tibetani chiedono al mondo un cambiamento reale.In questo momento i leader cinesi stanno decidendo se intensificare la violenza o tentare il dialogo.

Tutti noi possiamo influenzare questa decisione critica, che potrebbe determinare il futuro del Tibet e della Cina. La Cina ha a cuore la sua reputazione internazionale, ma è necessario mobilitare il maggior numero di persone in tutto il mondo per ottenere l'attenzione del governo. Il Dalai Lama, leader spirituale tibetano, ha fatto appello alla moderazione e al dialogo: ha bisogno del nostro sostegno.Firma la petizione qui sotto, che è già stata consegnata ad ambasciate e consolati cinesi in tutto il mondo, ma continuerà a crescere e saràpresentata di nuovo finché non si aprirà il dialogo.

FIRMA LA PETIZIONE:
http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/

       
   
teatrarte alle 16:45 in: petizioni, coscienza, tibet, dalai lama, popolo tibetano
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lunedì, 07 aprile 2008

La fiaccola olimpica

LA FIACCOLA PER LA LIBERTA'
 Storia del boicottaggio del passaggio della fiaccola olimpica: in corsa per la libertà!!!
Non credo proprio che la fiaccola olimpica da simbolo di pace si sia trasformata in simbolo del conflitto o della vergogna...affatto! Penso piuttosto che inevitabilmente non riesca a passare attraverso le città, le metropoli e la coscienza dei popoli del mondo, indenne e gloriosa, come ha sempre fatto, in un clima di gioia, di pace, di serenità, di sentimento sportivo mondiale...Per forza...la coscienza si ribella alla falsità della rappresentazione della parata olimpica, del protocollo che prevede che COMUNQUE lo show debba proseguire! Tutto deve continuare come se niente fosse e il 21 giugno, come da programma cinese, la fiaccola dovrebbe passare proprio da Lhasa!!! Non c'è proprio mai fine all'assurdo e alla prepotenza! Il governo cinese non racconta certo niente di tutto ciò ai cinesi e continua a condannare questi atti come attacchi vili al percoso della fiaccola olimpica da parte dei protestanti a Londra.

Olimpiadi, inizio del boicottaggio-protesta
Atleta indiano: non porterò la fiaccola:
il gesto di protesta e' a favore delle popolazioni del Tibet duramente colpite da pechino. Il capitano della nazionale di calcio annuncia la sua decisione via fax.

6 APRILE A LONDRA
   in Downing Street, London
    
7APRILE PARIGI 

Parigi, è caos per la fiaccola.Un drappo nero sulla torre Eiffel, in segno di lutto per le vittime in Tibet: poco dopo la partenza della fiaccola olimpica, 3 attivisti di 'Reporter senza frontiere'- una ong molto critica con il governo cinese- sono riusciti ad eludere le misure di sicurezza e si sono arrampicati fino al primo piano del monumento simbolo di Parigi, da dove hanno srotolato uno striscione nero, lungo 4 metri. Al posto dei cinque cerchi olimpici...le manette.
    Scontri, feriti, manifestanti fermati, polizia costretta a spegnere la fiamma olimpica e a nascondere la torcia su un bus.

In tutto il mondo si moltiplicano le proteste contro il regime comunista che da cinquant'anni opprime il Paese del Dalai Lama.

martedì, 18 marzo 2008


Ultimatum cinese e manifestazioni

Dharamsala (India)
 
In a press conference from exile in India, the Dalai Lama accused China of "cultural genocide" in Tibet.
China blocks YouTube, Yahoo! over Tibet
A Lhasa sfilano detenuti ammanettati sui camion(h.13.11 fonte:repubblica ) Mentre si avvicina la scadenza dell’ultimatum (alle 17:00 ora italiana) lanciato dalle autorità cinesi perché i responsabili delle violenze dei giorni scorsi si consegnino, l’esercito di Pechino ha fatto sfilare per le strade della capitale tibetana quattro camion che mostravano i detenuti ammanettati. Dietro ognuno c’era un militare cinese che lo obbligava a tenere la testa bassa. L’esibizione di forza per intimidire i ribelli è stata descritta dall’inviato a Lhasa del ‘Times’ on-line. Il convoglio si è mosso lentamente per le strade della città, mentre gli altoparlanti trasmettevano appelli perché i responsabili delle violenze di venerdì — in cui i cinesi di etnia Han e i musulmani Hui sono stati picchiati e uccisi e i loro negozi dati alle fiamme- si consegnino

Pechino:protesta silenziosa degli studenti universitari, dentro il campus, in appoggio al popolo tibetano. La coraggiosa dimostrazione è una delle poche organizzate dagli studenti di Pechino,dai tempi della rivolta terminata in un bagno di sangue sulla Piazza Tiananmen (1989).La polizia in assetto antisommossa ha circondato e isolato il gruppo di studenti,per il momento  non intervenendo. sabato, 15 marzo 2008



Tibet-Lhasa:Scontri sempre più intensi

IN APPOGGIO AL POPOLO TIBETANO
Ultimatum chiaro da parte dei cinesi: "Entro la mezzanotte di lunedi` tutti i rivoltosi dovranno consegnarsi alle autorità"Viene promessa clemenza a chi si arrenderà.
LHASA: Il popolo lotta contro la repressione cinese e chiede l'indipendenza e la libertà: molti i feriti e i morti
   Lhasa il popolo lotta contro la repressione cinese

         Photo
Da Dharamsala sono ripartiti altri  tibetani esiliati per riprendere "la marcia di ritorno in Tibet", dopo che è stata fermata dagli arresti da parte della polizia indiana  e circa 102 tibetani sono ancora in carcere.(vd.post 14/03/2008)
Proteste di profughi tibetani davanti all'ambasciata cinese a Nuova Delhi, in India
Tibet: proteste alle ambasciate cinesi  Tibet: proteste alle ambasciate cinesi Tibet: proteste alle ambasciate cinesi         
Proteste di profughi tibetani davanti all'ambasciata cinese a Nuova Delhi, in India (Prakash Singh/Afp)
Photo  venerdì, 14 marzo 2008
 Tibetans living in Nepal take part in a candle light protest at Baudha monastery in Kathmandu, March 14, 2008



Tibet: scontri a Lhasa

Tibet, scoppia la rivolta della popolazione contro l'occupazione cinese..."Tibetani sovversivi"..dipende dai punti di vista...no comment...
Purtroppo quella che era annunciata come una marcia non violenta, e condivisa da molte persone nel mondo, (vd. post del 03/03/2008 e 08/10/07) si è trasformata in repressione in India e in una vera e propria rivolta, con scontri a fuoco, morti e feriti in Tibet. Qui di seguito la storia.
"La marcia di ritorno verso il TIBET" inizia lunedì, centinaia di giovani tibetani in esilio si preparano oggi a compiere una marcia da Dharamsala in India al Tibet, dove programmano di giungervi l’8 agosto, giorno dell’apertura dei Giochi olimpici di Pechino. Purtroppo oltre cento  tibetani in esilio vengono arrestati in India durante la marcia di protesta contro la Cina . I manifestanti avrebbero dovuto condurre la loro marcia dall'India al Tibet arrivando in agosto, proprio quando inizieranno le Olimpiadi con cui Pechino vuole rilanciare la sua immagine di paese moderno alla comunità internazionale.

   
Per evitare che la protesta imbarazzi Pechino, le autorità indiane hanno voluto impedire agli esiliati tibetani di lasciare il distretto di Kangra, dove si trova la città di Dharmsala, loro roccaforte. La marcia è stata fermata nella città di Dehra, al confine del distretto, e i manifestanti sono stati fatti salire sul bus. Sventolavano bandiere e foto con il volto di Ghandi e del Dalai Lama.
Il capo della polizia di Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio, ha spiegato che un ordine da New Delhi vieta ai manifestanti di lasciare l'area. Secondo le autorità indiane, l’iniziativa “viola l’intesa tra il governo e il Dalai Lama secondo la quale sul territorio dell’Unione non si sarebbero svolte attività politiche contro la Cina
Anche le manifestazioni dei Lama e della popolazione a Lhasa, iniziate lunedì scorso nell’anniversario della rivolta anticinese del 10 marzo 1959, per chiedere la libertà religiosa, l'indipendenza e il ritorno del Dalai lama, prima dei Giochi olimpici di Pechino, si stanno trasformando in una vera e propria sommossa popolare con scontri, incendi e feriti.
Oggi le strade della città sono state teatro di violenti scontri tra centinaia manifestanti – monaci buddisti ma non solo – e polizia militare cinese. 
  



 
Lhasa come Rangoon. Le truppe cinesi hanno chiuso e circondato tre monasteri della città: Drepung, Sera e Ganden. Diversi monaci sono stati arrestati. Due monaci del monastero di Drepung sono in condizioni gravissime dopo aver tentato per protesta il suicidio autopugnaalndosi e recidendosi le vene dei polsi. I monaci del monastero di Sera sono in sciopero della fame. In occasioni di scorse sommosse i cinesi hanno reagito con la repressione e " l'ordine è stato ristabilito" istituendo la legge marziale.Voci non confermate parlano della proclamazione dello stato d’emergenza nella regione tibetana. L'appello del Dalai Lama. Il Dalai Lama ha chiesto alla Cina di rinunciare all'uso della forza, in una dichiarazione fatta a Dharamsala, in India.
Tibet: molti morti in scontri Lhasa
(ANSA) - PECHINO, 14 MAR - Numerose persone sono morte oggi negli scontri a Lhasa. Lo ha reso noto il centro per le emergenze mediche della capitale del Tibet. lunedì, 03 marzo 2008


Tibet libero

 L’AZIONE DEI TIBETANI IN INDIA: Per ricordare al mondo la questione tibetana, e non solo questo, il 10 marzo inizierà in India una marcia nonviolenta (satyagraha gandiano) di 100 tibetani, da DELHI (India) al Tibet.
om shanti           
Il 10 marzo 2008 a Roma si terrà una manifestazione con corteo in commemorazione del 49° anniversario dell'insurrezione del popolo tibetano contro l'invasione cinese.
Ore 10.00: Protesta di fronte l’ambasciata cinese. Via Bruxelles, 56 Roma.
Ore 16.00: Incontro davanti CONI e marcia e fiaccolata della libertà fino piazza Navona.  Sede del coni   Largo Lauro De Bosis, 15, Roma.
Ore 17.30 Parte il corteo da piazza Navona a Piazza San Marco. 
lunedì, 28 gennaio 2008

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